Anche l’anno meteorologico 2020 – 2021 (dicembre 2020 – novembre 2021), dopo il 2019 – 2020, è stato un anno caratterizzato dal caldo anomalo e dalla siccità grave e diffusa.

L’anno meteorologico 2020-2021 in provincia di Lecce chiude complessivamente con un’anomalia di +0.97° rispetto ai valori relativi al nuovo trentennio di riferimento 1991-2020. Tutte le stagioni dell’anno, tranne la primavera, sono caratterizzate da anomalie positive, le quali assumono valori consistenti (superiori a +1°) soprattutto in estate e in inverno (Figura 1).
Nello specifico, l’inverno meteorologico 2020-2021 è stato decisamente sottotono sul territorio salentino, nonostante la breve e incisiva parentesi fredda che ha visto il ritorno della neve in una ristretta fascia di territorio tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto. Con una temperatura media complessiva di +11.2° e un’anomalia di +1.48°, l’inverno meteorologico 2020-2021 è il terzo più caldo all’interno della nostra serie storica, dal 2007 ad oggi, solo un paio di decimi al di sotto della stagione invernale che, al momento, rimane la più calda (della serie), ossia l’inverno 2013-2014 (maggiori dettagli sull'inverno qui). Particolarmente caldo il mese di febbraio, per il quale l’anomalia mensile schizza oltre +2° (Figura 1).
Con la primavera meteorologica 2021 assistiamo, invece, ad un vero e proprio ribaltone rispetto alle stagioni precedenti, almeno per quanto riguarda le temperature, visto che si tratta della stagione primaverile “più fredda” all’interno della nostra serie temporale (maggiori dettagli sulla primavera qui).
Val la pena precisare che si può parlare di stagione “fredda” all’interno della nostra serie, certamente non in termini assoluti, dato che, nel complesso, lo scarto dalla media 1991-2020 è di appena -0.17°: dopo le anomalie negative di marzo e soprattutto aprile, infatti, col mese di maggio le temperature ritornano nuovamente al di sopra della media. Per quanto riguarda le precipitazioni, invece, durante la primavera meteorologica si acuisce il forte e generalizzato stress idrico già osservato durante la precedente stagione invernale.
L’estate meteorologica 2021 salentina verrà certamente ricordata come tra le più bollenti ed estenuanti di sempre, dominata in modo ostinato da tanto roventi quanto anomale correnti dal deserto algerino. In particolare, in provincia di Lecce, l’estate meteorologica 2021 termina con un’anomalia complessiva di +1.94° rispetto al trentennio 1991-2020: tutti i mesi chiudono con pesanti anomalie positive, che superano addirittura la soglia dei +2° nel corso del mese di luglio (Figura 1). A livello precipitativo, emerge una situazione fortemente eterogenea, che mette chiaramente in luce l’innesco dell’instabilità grazie al meccanismo delle brezze marine, con puntuali sconfinamenti verso la costa ionica e il Capo di Leuca, dove l’accumulo di quasi 200mm della stazione di Santa Maria di Leuca della rete di monitoraggio della Protezione Civile Puglia rappresenta il nuovo record dal 1921 ad oggi (maggiori dettagli sull'estate qui).
Caldo anomalo, siccità e fenomeni temporaleschi estremi, come l’evento alluvionale del 18 novembre nell’Idruntino, sono invece gli aspetti salienti dell’autunno meteorologico 2021 che, in provincia di Lecce, termina con un’anomalia positiva quasi trascurabile, pari a + 0.27°. Per quanto riguarda le precipitazioni, l’autunno 2021, tranne tanto isolati quanto intensi fenomeni temporaleschi persistenti, si è dimostrato generalmente avaro di piogge per circa 2/3 della sua durata, aggravando così pesantemente la già difficile situazione idrica del territorio che si protrae almeno da inizio anno, se non dal 2020 (maggiori dettagli sull'autunno qui).
 
Figura 1. Scarti delle temperature medie in provincia di Lecce dell’anno meteorologico 2020-2021 dalle medie 1991-2020. I dati si riferiscono ad un campione di 20 stazioni estratte dalla rete di monitoraggio SuperMeteo, incluse le due stazioni dell’Aereonautica Militare.

La distribuzione delle anomalie termometriche registrate in provincia di Lecce e riportata in Figura 2 segue, quasi fedelmente, una distribuzione gaussiana con media +0.97° e deviazione standard pari a 2.45°: il 67% dei giorni dell’anno meteorologico è trascorso con anomalie positive, con picchi anche tra superiori a +7° sopra media. I giorni con anomalie negative sono invece nettamente meno frequenti, soprattutto all’aumentare dell’entità dell’anomalia stessa: in sostanza, semplificando estremamente il discorso, possiamo dire che ci sono stati sporadici episodi di freddo e di intensità generalmente lieve o al più moderata.

Figura 2. Distribuzione delle anomalie delle temperature in provincia di Lecce durante l’anno meteorologico 2020-2021.

Considerando gli scarti dalle medie relativi al trentennio 1971-2000, possiamo notare che l’anno meteorologico appena conclusosi, con un’anomalia che passa da +0.97° a +1.34° (i trentenni precedenti sono notoriamente più freschi dell’attuale), è tra i più caldi di sempre all’interno della nostra “mini” serie storica, dal 2007 ad oggi, secondo soltanto al 2017-2018 (Figura 3).
Evidente, inoltre, il generale trend in aumento della temperatura nella finestra temporale considerata, stimabile in circa +0.05° all’anno.

Figura 3. Serie storica delle anomalie degli anni meteorologici in provincia di Lecce rispetto al trentennio 1971-2000.

Col grafico di Figura 4, dove è riportato l’andamento della temperatura a livello decadale, entriamo ancora più nel dettaglio dell’analisi termometrica: anche da questa figura si nota la netta prevalenza di decadi con temperature sopra media. Nello specifico, la decade più calda rispetto alla media è stata terza decade di giugno (anomalia pari a +5.36°), mentre, esattamente come per lo scorso anno meteorologico, con un’anomalia di -2.68°, è la seconda decade di ottobre quella più fredda.


Figura 4. Andamento decadale degli scarti dell’anno meteorologico 2020-2021 in provincia di Lecce rispetto alle medie 1991-2020.


Il giorno più freddo dell’anno meteorologico 2020-2021 in provincia di Lecce è stato il 18 gennaio 2021, per il quale risulta:

Il giorno più caldo dell’anno, invece, è stato il 29 luglio 2021, per il quale risulta:

La temperatura massima (mediata sull’intero territorio provinciale) più elevata, pari a +39.7°, è stata registrata il 24 giugno, mentre quella più bassa (+5.04°) risale al giorno della nevicata di San Valentino.
Per quanto riguarda le temperature minime (medie), invece, il giorno col valore più elevato (+26.5°) è stato il 2 agosto, mentre quello col valore più basso (+0.3°) è stato il 19 gennaio.

Come di consueto, l’analisi dello Standardised Temperature Index - STI  (Indice di Temperatura Standardizzato), calcolato per le stazioni di Galatina e Leuca dell’Aeronautica Militare, ci permette di quantificare l’anomalia definendola:

Il valore dello STI annuale pari a +0.90° conferma le temperature sopra media, al limite del caldo anomalo, che hanno caratterizzato l’anno meteorologico 2020-2021 salentino (Figura 5). Colpite pesantemente dal caldo anomalo l’inverno e l’estate meteorologica, a seguire la stagione autunnale. L’unica stagione più fredda, come già marcato a livello provinciale, è la primavera, con un STI complessivo di -0.63.
A livello mensile, spiccano 7 mesi con caldo anomalo (STI maggiore o uguale a +1): in primis luglio, seguito da agosto, dicembre, febbraio, novembre, giugno e gennaio. Temperature sotto media, invece, per marzo, ottobre e soprattutto aprile che risulta l’unico mese dell’anno meteorologico caratterizzato dal freddo anomalo.
I restanti mesi, invece, nonostante i valori sopra o sotto media, rientrano nel range di variabilità climatica locale (STI compreso tra -1 e +1).
 

Figura 5. Indice STI annuale e mensile per Galatina AM e Leuca AM.

Allargando ora l’analisi alle tre province e confrontando i dati termometrici registrati durante l’anno meteorologico dalle stazioni della rete di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare con le rispettive serie storiche e, quindi, ricorrendo allo studio dello STI sulle tre province (Figura 6), emerge uno scenario complessivo, su quasi tutto il territorio, dominato da temperature sopra media, con locali situazioni di vero e proprio caldo anomalo. Possiamo infatti osservare che l’anno meteorologico 2020-2021 è stato:

 
Figura 6. Mappa Indice di Temperatura Standardizzato (STI) per l’anno meteorologico 2020-2021 calcolato rispetto al trentennio 1981-2010 e riferito alle stazioni della rete di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare.

Come per le temperature, anche per le precipitazioni condurremo l’analisi utilizzando un indice statistico, lo Standardized Precipitation Index – SPI (Indice di Precipitazione Standardizzato), il quale, elaborato sulla base delle serie storiche di ogni singola stazione, ci permette di quantificare in maniera sintetica l’abbondanza o il deficit di precipitazioni di una determinata località salentina.
L’analisi della mappa in Figura 7 mostra una situazione di siccità grave e diffusa su gran parte delle tre province. Nello specifico, emerge quanto di seguito puntualmente dettagliato:

Concludiamo l’analisi dando uno sguardo alle ondate di caldo e freddo che hanno interessato nel corso dell’anno meteorologico la stazione di Galatina della rete di monitoraggio dell’Aeronautica Militare.
Come già ampiamente discusso nell’analisi sulla stagione estiva, si parla di onda di calore quando si verificano almeno 3-6 giorni consecutivi (si parlerà di onda di calore di breve durata fino a 6 giorni, altrimenti di lunga durata) in cui la temperatura massima è superiore al 90° percentile di quel determinato giorno rispetto al periodo climatologico di riferimento (trentenni 1951-1980, 1961-1990, 1971-2000, 1981-2010, 1991-2020). In tal senso, quindi, è chiaro che il concetto di onda di calore può essere esteso a qualunque periodo dell’anno e non necessariamente al trimestre estivo. Un’altra definizione di onda di calore “all’italiana” è quella che, più semplicemente, conta i giorni dell’anno con temperatura media giornaliera superiore di almeno una deviazione standard rispetto alla temperatura media giornaliera “normale” e quindi, in sostanza, i giorni con STI superiore a +1 [maggior dettagli qui]. I giorni che superano tale valore di soglia sono detti giorni caldi e, dunque, l’insieme di almeno 3 giorni caldi consecutivi rappresenta un’onda di calore.

Allo stesso modo, possiamo considerare come giorni freddi quelli per i quali la temperatura media giornaliera è inferiore di almeno una deviazione standard rispetto alla temperatura media giornaliera “normale” e quindi, in sostanza, i giorni con STI inferiore a -1. L’insieme di almeno 3 giorni freddi consecutivi rappresenta un’ondata di freddo.
Per quantificare l’entità delle ondate di caldo e freddo, quindi, abbiamo considerato la serie storica delle temperature medie giornaliere della stazione di Galatina AM procedendo con il calcolo dei giorni caldi e freddi riferiti al trentennio 1981-2010 (Figure 8 e 9). È evidente la netta prevalenza dei giorni caldi (26%) rispetto ai giorni freddi che, invece, rappresentano solo l’11% dei giorni dell’anno.
Netta prevalenza, inoltre, dell’onde di calore rispetto alle ondate di freddo: ben 11 ondate di caldo, spalmate nel corso dell’intero anno e non solo nel trimestre estivo, contro le appena 5 ondate di freddo, concentrate principalmente tra inverno e primavera.
Nello specifico, risultano le seguenti onde di calore:

• di breve durata (3 – 6 giorni), in ordine crescente di durata: 6 – 8 gennaio, 22 – 24 gennaio, 24 – 26 febbraio, 28 aprile – 1 maggio, 16 – 18 agosto, 4 – 6 novembre, 8 – 13 agosto,  16 – 21 settembre
• di lunga durata (superiori a 7 giorni), in ordine crescente di durata: 26 luglio – 5 agosto, 20 giugno – 1 luglio, 30 gennaio – 11 febbraio.

 
Com’è possibile vedere, l’onda di calore più lunga (13 giorni) e di intensità praticamente paragonabile a quella tra giugno e luglio (la sesta) si è avuta addirittura in pieno inverno, stagione ormai sempre più caratterizzata da caldo anomalo e ostinati domini anticiclonici (Figura 8).

 
Figura 8. Giorni caldi e onde di calore presso la stazione di Galatina AM.


Per quanto riguarda le ondate di freddo si osserva invece quanto segue:

• di breve durata (3 – 6 giorni), in ordine crescente di durata: 17 – 19 gennaio, 21 – 26 marzo, 24 – 26 febbraio, 1 – 3 giugno
• di lunga durata (superiori a 7 giorni), in ordine crescente di durata: 4 – 11 aprile, 14 – 22 aprile

  

Figura 8. Giorni freddi e ondate di freddo presso la stazione di Galatina AM.

Infine, due soli giorni di gelo (giorni con minime negative) da segnalare (19 gennaio e 9 aprile), nonostante la stazione sia collocata in aperta campagna, lungo i bordi della Valle della Cupa.
 
Fabrizio Congedo
Collaboratore SuperMeteo